Fattori di crescita: speranze e incognite nel trattamento di patologie muscolo-scheletriche
Fattori di crescita: speranze e incognite nel trattamento di patologie
muscolo-scheletriche
In un articolo di Volpi et al., apparso sul Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia,gli Autori offrono una ricognizione sull’utilizzo dei fattori di crescita di origine piastrinica nel trattamento delle lesioni legamentose, muscolari e tendinee.
Le piastrine includono grandi quantità di fattori di crescita e l’utilizzo di concentrati plasmatici di piastrine, con conseguente concentrazione dei fattori di crescita ivi inclusi, può rappresentare un potenziale approccio terapeutico efficace. Evidenze cliniche e precliniche (in verità queste ultime non in numero elevato) supportano un importante ruolo dei fattori di crescita, quali il fattore trasformante beta, il fattore di crescita di derivazione piastrinica e il fattore di crescita dell’endotelio vascolare, nei processi riparativi, infiammatori e di rimodellamento di numerosi tessuti. Risulta del tutto evidente quindi, in virtù delle funzioni biologiche dei fattori di crescita, che una notevole aspettativa sia stata attribuita all’utilizzo dei fattori di crescita nella terapia delle patologie muscolo-scheletriche.
È stato infatti dimostrato un potente effetto di tali molecole sul tessuto muscolare, legamentoso e tendineo: in tali tessuti i fattori di crescita indurrebbero un rimodellamento tissutale per il tramite della produzione di molecole della matrice extracellulare, quali il collageno e le metalloproteasi. Dai pochi studi clinici condotti su patologie a carico di tendini, muscoli e legamenti, nonostante siano stati registrati numerosi successi, non risultano ancora chiare indicazioni al trattamento né precise indizioni sul timing di somministrazione e, non ultimo, sul dosaggio del concentrato piastrinico. Inoltre, un fattore confondente potrebbe anche essere rappresentato dalle diverse modalità di produzione del concentrato piastrinico, e dalla presenza o assenza al suo interno di attivatori e anticoagulanti.
I fattori di crescita rappresentano quindi una valida prospettiva di trattamento, ma sono necessari ulteriori studi clinici per confermare la loro efficacia e per definire chiare indicazioni al trattamento.
Volpi P, Bait C, Quaglia A, Cervellin M, Prospero E, Denti M. Fattori di crescita: applicazioni cliniche nelle lesioni tendinee, muscolari, legamentose. Stato dell’arte. GIOT agosto 2011;37(suppl.1):117-120.